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Pelago, Firenze, Italy
"OVUNQUE TU SIA DA QUALUNQUE LUOGO TU VENGA QUI VIVE L'UOMO E COME TALE SARAI ACCOLTO". Realtà nella quale vengono accolti minori e diversamente abili,da zero a diciotto anni per un massimo di 6 utenti. La Casa Famiglia " il Melograno" vuole essere un punto di riferimento per le situazioni che non trovano risposta . Essa fa parte dell' Associazione " Le Case" con sede a Pomino ( TEL. 055-8318918), la quale ha avviato nella zona quattro case famiglia tutte gestite da coppie con figli,una per ragazze madri,due per bambini e una per minori e diversamente abili . Per contatti: Tel\Fax 055-8326040 e-mail: cf.ilmelograno@gmail.com

mercoledì 21 ottobre 2009

Relazione 2009

Casa Famiglia 27-10-2009

E' proseguita l'accoglienza di minori sia extracomunitari che italiani segnalati dai servizi territoriali della Toscana.

Sono ripresi alcuni laboratori e attività sia per i ragazzi residenziali che per quelli in diurnato.I laboratori sono:, musica equitazione,palestra , nuoto,teatro,rugby,pallamano calcio e basket

In ambito scolastico frequentano uno l' istituto E. Morante con sostegno e assistente ,uno la 2° media a S. francesco due lavorano nel settore della ristorazione uno il 1° anno C.F.P. Carrozzeria uno il 1° anno C.F.P. Elettricista uno il 1° anno C.F.P. Falegnameria e uno il tirocinio Aziendale settore ristorazione il piccolo di 6 anni frequenta la 1° Elementare a Pelago e per Alberto è iniziato un lavoro part time inserimento socio terapeutico presso la Cooperativa Sociale L'Orologio di Pontassieve

Vi sono stati tre nuovi inserimenti, ragazzo Bosniaco di anni 13 nel Luglio 2008 ragazzo Albanese di anni 17 e ragazzo Kossovaro di anni 17 Giugno 2009.Hanno terminato il loro percorso due ragazzi Albanesi e un ragazzo Italiano. Attualmente vivono in C.F.12 persone di cui 7 minori , un giovane diversamente abile di anni 27, la coppia dei responsabili e (2 Ragazzi maggiorenni che hanno terminato il loro percorso i quali vivono a Diacceto in un appartamento dato in affitto dalla parrocchia ma continuano il loro percorso di autonomia sociale e affettivo in collegamento alla C.F.) Durante il periodo estivo i ragazzi hanno usufruito di vacanze al mare con l' Ass. “Le Prime Avventure” a Vada, con l' Ass. “La Pira” al mare e in montagna con gli scout e con A.C.R. E le vacanze al mare o in montagna con la C.F. In media ogni ragazzo ha usufruito di 4 settimane di vacanze. Inoltre hanno frequentato le varie piscine della zona (Pontassieve-Firenze- Figline - Vicchio)

2 o 3 volte alla settimana sono state effettuate diverse gite turistiche di una giornata a Siena,Firenze,Fiesole. La C.F. si è resa disponibile nel volontariato sociale su esigenze del territorio .


Durante il periodo estivo abbiamo svolto stage di un mese per ragazze frequentanti la Scuola Sociale del Biellese e Giovani volontari che volevano conoscere la nostra realtà in tutto sono stati 7 giovani che hanno trascorso alcune settimane in casa Famiglia .


Attualmente sono circa una decina i volontari che ruotano con varie competenze e disponibilità. Oltre ai residenziali i responsabili continuano il loro supporto ad un ragazzo in affidamento part-time dal lunedì al sabato. Alcuni ragazzi hanno ripreso a frequentare, su loro specifica richiesta,determinati laboratori quali: ,nuoto,palestra , teatro , musica , equitazione,pallamano,rugby e Basket .Durante i pomeriggi la C.F. si avvale di alcuni volontari per le attività di dopo-scuola e di sostegno didattico. Nel corso dell'anno la C.F. ha ricevuto molte richieste di inserimento da parte dei S.S; partecipa a incontri nella zona sull'affido famigliare in collaborazione con i servizi e il centro affidi (zona sud est 10 di Firenze).

Dal mese di Settembre nostro figlio Simone lavora part time con noi e frequenta il 3°anno all'Università “Facoltà Scienze della formazione”

Si avvale della supervisione di un tecnico esterno ogni 15-20 giorni e di supporto psicologico per 2 ragazzi in forma privata. Partecipa al Tavolo di Concentrazione del comune di Firenze.

Ha partecipato al corso “Genitori simbolici Volontari a Tempo Pieno “della durata di 5 mesi a cadenza settimanale. La casa famiglia è una realtà dinamica e spesso in cambiamento a volte difficile da capire per le sue scelte e motivazioni.


Nel corso dell'anno sono state apportate alcune migliorie alla C.F.

  1. Rifatto il cortile della casa

  2. rifatta la facciata della casa

  3. rifatto una parte dell'impianto elettrico e sostituite le plafoniere con

  4. lampadari.

  5. Sistemato il cancello dell'entrata

Un Grazie a tutti voi che avete voluto affrontare questa “SFIDA” ma un grazie particolare va a don Mauro che ha iniziato, a don Giovanni per la continuità e a don Paolo i quali sono molto vicini e ci aiutano nella continua ricerca di una motivazione di

FEDE SPERANZA CARITÀ

domenica 18 ottobre 2009

Pacchetto Sicurezza 2009

Sono undici gli articoli del Pacchetto Sicurezza approvati, al momento, dal Senato e che riguardano gli immigrati.
Un provvedimento, quello al centro del dibattito a Palazzo Madama, che assume un carattere “economicista”, in quanto amplifica il panorama delle sanzioni amministrative e della imposizione tributaria.
Per l’immigrato clandestino fermato dalle forze dell’ordine non è previsto l’arresto in carcere (come originarimente ipotizzato), ma una mera sanzione amministrativa compresa tra i 5mila e i 10mila euro. L’immigrato potrà comunque essere espulso dal questore senza bisogno del nulla osta dell’autorità giudiziaria.
In questa nuova formulazione, il testo andrà a colpire anche gli “overstayers”, cioè coloro che si trattengono in Italia dopo la scadenza del visto (ad esempio per turismo).
E’ previsto il carcere, invece, per favoreggiamento, per il datore di lavoro che ha alle dipendenze un immigrato privo di documenti.

L’accesso alla cittadinanza avrà un costo di 200 euro, ed i termini per l’acquisizione saranno ristretti. Ad esempio non sarà più automatica l’acquisizione della cittadinanza per chi sposa un cittadino italiano. La cittadinanza potrà essere ottenuta solo dopo 2 anni dal matrimonio. Inoltre lo straniero che intende sposarsi in Italia dovrà presentare in Comune il permesso di soggiorno.

Un genitore potrà raggiungere il figlio minorenne in Italia solo se quest’ultimo è già regolarmente presente con l’altro genitore. Verrà eliminato il “silenzio-assenso” per il nulla osta al ricongiungimento, che attualmente scatta dopo 180 giorni dalla richiesta. In pratica, anche in caso di silenzio dello Sportello unico, non sarà più possibile richiedere direttamente il visto.

Ritirato, d’altra parte, il provvedimento della Lega che prevedeva il pagamento delle cure mediche per gli immigrati, e per quelli irregolari non sarà obbligatoria la segnalazione da parte del medico.

Circa la residenza, ci si potrà iscrivere all’anagrafe (o cambiare residenza) solo dopo la verifica da parte del Comune delle condizioni igienico -sanitarie dell’immobile adibito a tal fine. Tale accertamento diverrà obbligatorio anche nel caso di nulla osta al ricongiungimento.

Verrà introdotta una tassa sul rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno (il cui importo - prevede un emendamento del governo - sarà definito da un successivo decreto ministeriale) ed è prevista la possibilità di diniego a tale permesso in caso di condanna per reati gravi. Previsti, ancora, una pena da uno a sei anni per chi usa visti o permessi contraffatti e l’arresto fino a un anno e l’ammenda fino a duemila euro per chi rifiuta di mostrare i documenti alle autorità.

Chi chiede il permesso di soggiorno dovrà firmare un “accordo d’integrazione” a crediti (è il cosiddetto permesso a punti) impegnandosi a raggiungere precisi “obiettivi d’integrazione” entro la scadenza del permesso. La perdita dei crediti comporterà la revoca del soggiorno e l’espulsione.

Previsto un test d’italiano, invece, per il rilascio della carta di soggiorno, carta di soggiorno che potrà essere essere richiesta per i propri familiari solo se anche loro soggiornano regolarmente in Italia da almeno cinque anni. Verrà Innalzato da 60 giorni a 18 mesi il periodo massimo di trattenimento nei Cie (i vecchi Cpt).

Infine, per chi gestisce attività di money transfer, sarà necessario “acquisire e conservare per dieci anni” copia del permesso di soggiorno dei clienti extracomunitari, pena cancellazione dall’elenco degli agenti finanziari.

Davanti al crescente rifiuto dello straniero noi diciamo...

mer 05 nov 2008

Viviamo un tempo segnato dall'inquietudine. Il lavoro è sempre più precario,le retribuzioni e le pensioni non crescono in proporzione all'aumentare del costo della vita,anzi vi sono persone che perdono il lavoro e devono accettare nuove situazioni occupazionali con salari più bassi e incerti. I prezzi crescenti del petrolio,delle materie prime e dei beni alimentari rendono chiaro che le risorse sono limitate. Le donne e gli uomini si sentono più soli,cresce l'insicurezza,piccoli e grandi atti di criminalità comune e violenza vengono rilanciati e amplificati dalla stampa e dalle televisioni contribuendo ad accrescere la paura. Vincere l'inquietudine e proseguire in una strada di progresso sociale e umano è possibile ma richiede scelte radicalmente nuove rispetto al modo di vivere e di consumare. Ciò metterebbe in crisi l'attuale sistema politico ed economico .C'è chi non vuole e non può permetterlo,perderebbe il suo ruolo di potere sulla società. Per non affrontare alla radice i problemi veri si inventa un nemico,lo si addita alla gente: é lo Straniero. È lo straniero che porta via il lavoro,è lo straniero che ruba,che è violento,che ci porta via la casa , che sfrutta le nostre risorse,che mina la nostra identità,la nostra fede,il nostro benessere .Chi ha avuto in casa accanto ai propri anziani una governante dell'est Europa piuttosto che dell'Ecuador o della Bolivia ovvero ha nella propria azienda lavoratori albanesi o marocchini o rumeni o ucraini sa bene che la realtà è molto diversa da come ce la raccontano la televisione ed alcuni giornali nazionali e locali. È pur vero che una parte dell'inquietudine degli italiani è causata da forme odiose di criminalità e di comportamenti deviati da parte di cittadini italiani e di cittadini immigrati.

Questi fatti non ci autorizzano tuttavia a criminalizzare in massa gli immigrati comunitari ed extracomunitari,anche se entrati sul territorio italiano senza permesso,e ancor meno alcuni di loro solo perchè appartengono ad una specifica etnia. Purtroppo la paura dello straniero e la sua criminalizzazione è un fatto sociale che si ripete nel tempo. Ne sono stati vittima gli italiani che emigrarono in massa verso altri stati,i veneti e poi i meridionali che andarono in Piemonte.
L'insicurezza diffusa nella popolazione è un problema serio e come tale va trattato;non è lecito -anzi è criminoso- farne argomento di propaganda per catturare il consenso politico ed elettorale sull'onda dell'emotività e non della ragione. I provvedimenti che colpiscono indiscriminatamente gli immigrati sono dannosi,non creano sicurezza. Rendere più complesso e lungo il rilascio di un permesso di soggiorno,rendere più difficili i ricongiungimenti famigliari,non permettere a chi avrebbe un lavoro di ottenere il permesso di soggiorno,questo non crea sicurezza ma genera paura e instabilità tra le persone immigrate. I datori di lavoro -aziendale o domestico- con dipendenti stranieri,sanno bene quanti disagi costi e quanti danni (perdite di ore lavorative) subiscono essi stessi ed il loro personale per ottenere il rilascio od il rinnovo del permesso di soggiorno.
Se la sicurezza di tutti è una cosa seria,allora il problema va trattato seriamente:occorre perseguire chi compie atti delinquenziali,fare processi rapidi,condannare i colpevoli,dare certezze alle pene. Invece,gli stessi gruppi di potere politico che additano gli stranieri come criminali,gli stessi che vogliono introdurre il reato d'immigrazione clandestina,propongono poi di sospendere per un anno i processi per furti,rapine,atti di vandalismo,ecc. Occorrono politiche di integrazione rigorose e lungimiranti:interventi di riqualificazione del territorio,politiche penali rinnovate,che fondino la legalità sulla prossimità e sulla giustizia sociale.
Crediamo si costruisca sicurezza laddove si costruisce Accoglienza,dove le persone si sentono riconosciute,dove tutte le donne e gli uomini partecipando consapevolmente alle scelte che riguardano la vita comune. Per noi credenti poi la strada è una sola:costruire sicurezza con scelte concrete di accoglienza di chi è diverso da noi per mentalità,cultura,comportamenti...ed entra nelle nostre comunità per poter vivere una vita dignitosa ,avere un lavoro,far crescere i propri figli nella sicurezza.
Le Diversità vanno conosciute e accettate,le persone vanno accolte,occorre collaborare in ogni ambito della vita sociale in nome della comune umanità,della sostanziale unità della famiglia umana nella diversità delle sue espressioni. La comunità Diocesana non può tacere o lasciare a poche organizzazioni il compito di fare delle azioni di accoglienza e di contrasto al crescente clima di rifiuto dello straniero. Occorre un impegno corale che coinvolga i laici,la stampa e gli organi di informazione cattolici,le associazioni e le organizzazioni ecclesiali,i sacerdoti,il Vescovo.
Consapevoli che i processi di integrazione sono particolarmente complessi e che sino ad oggi nazioni diverse percorrono strade diverse,riteniamo indispensabile correre il rischio della ricerca di vie di integrazione efficaci.

Come credenti vogliamo impegnarci a soddisfare il bisogno che ha ogni Uomo e ogni Donna di sentirsi inserito in una Comunità dove si è rispettati e protetti,dove si faccia continuamente esperienza di Accoglienza e Collaborazione reciproca,una Comunità che recuperi il significato autentico di lavoro prima di pretendere che tutti accettino un qualunque lavoro,una società capace di considerare la Diversità come realtà feconda.

Testimonianza

Pelago,20-03-07

La testimonianza della quale vogliamo farvi partecipi, inizia quasi venti anni fa e nasce da una forte convinzione di seguire una scelta evangelica verso i più poveri e il caso ha voluto che accogliessimo nella nostra famiglia la prima ragazza in affidamento.

Da allora ogni cosa che è capitata e anche il fatto di essere qui a Pelago, non è stata per volontà nostra, ma perché ci siamo lasciati condurre in un camino scelto da Dio.

Non eravamo del tutto consapevoli di quali fossero le regole per gestire una Casa Famiglia e quali servizi dovessimo offrire, ma l'abbiamo costruita giorno per giorno con l'aiuto del Signore e Lui ha scelto per noi i ragazzi da seguire.

E' così che nella nostra Casa Famiglia abbiamo accolto minori differenti tra loro per le rispettive problematiche: ragazzi italiani, stranieri, extracomunitari e diversamente abili.

Il toccare con mano i problemi degli altri, ha scaturito in noi un forte senso di giustizia, di solidarietà e di un impegno verso l'uguaglianza affinchè ognuno, così com'è, possa godere di pari diritti.

Ovviamente le fatiche d'affrontare sono moltissime, ma credo che valga la pena continuare questo cammino d'amore verso Dio e verso il prossimo, perchè è solo cercando di comprendere e di aiutare gli altri che ci sentiamo strumento del Signore.

Durante il nostro percorso abbiamo avuto una grande occasione di conoscere la realtà del Santo Cottolengo, cogliendo in pieno il messaggio evangelico che lui a sempre voluto trasmettere: "Se è la carità a muovere l'uomo perchè è fatto come Dio, non hanno senso le chiusure che si riscontrano anche fra cristiani per la vera dimensione umana e universale, sui temi del razzismo, dell'intolleranza, della diversità, dell'esclusione, della competizione e dell'arrivismo".

Non vogliamo dimenticare nessuno in questo disegno di Dio poichè tutti ci hanno dimostrato, nelle loro azioni e nella loro disponibilità, i valori evangelici.

Per questo abbiamo voluto scrivere accanto all'entrata della casa questa frase di San Francesco: "Ovunque tu sia, da qualunque luogo tu venga, qui vive l'uomo e come tale sarai accolto."


Ramella Roberto

venerdì 16 ottobre 2009

L'equipe

L'equipe della Casa Famiglia di Pelago è attualmente composta :

Responsabile della struttura, Ramella Roberto, nato a Biella il 12\9\1948, ha
svolto la su
a attività lavorativa dal 1970 al 2005 , prima all' ANFFaS di Biella , poi sul territorio come assistente scolastico per ragazzi diversamente abili e gli ultimi vent'anni in una Coop Sociale "Domus Laetitiae" come responsabile di un nucleo residenziale e diurno per portatori di handicap, attualmente è in pensione.

Educatrice e responsabile della qualità del servizio,
Rita Venturin, nata a Biella il 02\11\1961, ha svolto la sua attività lavorativa prima come operaia , poi assunta dal Cottolengo di Torino in qualità di "ADEST" presso una struttura di diversamente abili nel paese di Bioglio e in un secondo tempo nella città di Biella , diventando in seguito responsabile di un nucleo femminile di disabili.



Educatore senza titolo,
Ramella Simone ,nato a Biella il 25\08\1985, diplomato all' ITIS di Biella Perito chimico tintore, studente presso l' Università di Firenze ,facoltà di Scienze della Formazione, corso di Formatore multimediale, ha lavorato come cartongessista, meccanico e negli ultimi due anni presso il Centro di pronta accoglienza "Mercede" di Firenze come educatore.